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Federico Tiezzi presenta: Ritratto di Beato Angelico sabato 18 ottobre

Dettagli

Descrizione breve
Tra gli eventi legati alla grande mostra di Palazzo Strozzi, e all’interno del percorso verso la candidatura a Fiesole Capitale Italiana della Cultura 2028, Federico Tiezzi presenta il nuovo capitolo del progetto di video-arte Vasari. Le vite: Ritratto di Beato Angelico, un ideale monologo post-mortem del pittore, interpretato da Sandro Lombardi.
Data:

14 Ottobre 2025

Tempo di lettura:

5 minuti

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Beato Angelico
Beato Angelico

Descrizione

Inaugura il 18 ottobre 2025, alle ore 17:00, presso il Museo Bandini di Fiesole, la nuova creazione di Federico Tiezzi del progetto di video-arte Vasari. Le vite: Ritratto di Beato Angelico. Un’opera video poetica e teatrale che trasforma la biografia vasariana in una confessione intima e mistica, dove il pittore prende voce in prima persona, incarnato da Sandro Lombardi, in dialogo con la Madonna, interpretata da Leda Kreider. 
L’ingresso all’inaugurazione è libero fino a esaurimento posti disponibili.

Prodotto dalla Compagnia Lombardi-Tiezzi e Vulpis Productions, in collaborazione con il Comune di Fiesole, il video sarà visibile al Museo Bandini fino al 25 gennaio 2026. L’installazione si inserisce nel percorso di candidatura di Fiesole a Capitale italiana della cultura 2028 e sarà esposta in parallelo alla mostra Il Beato Angelico che si terrà tra Palazzo Strozzi e il Museo di San Marco.

Il progetto Vasari. Le vite nasce nel 2021, quando Federico Tiezzi inizia a lavorare sul regesto di vite illustri che Giorgio Vasari dedica ai più grandi pittori, scultori e architetti del suo presente e del suo passato. Vedono così la luce i video-ritratti di Pontormo e Rosso Fiorentino, di Sodoma e Buffalmacco, di Piero di Cosimo e Paolo Uccello, e di Vasari stesso. Ora si aggiunge un nuovo capitolo a questo lavoro in progress: Beato Angelico.

«È un lavoro ibrido, questo di Vasari. Le vite,» racconta Tiezzi «in cui i pittori di un tempo ritornano, con la loro voce perduta e incarnata da altri, nel nostro tempo. Con questi video siamo nel mezzo, nell’intersezione tra teatro, cinema e arte visiva. Essi esplorano il modo in cui tecnologia, corpo attoriale, fotografia, luce, immagine cinetica, parola recitata, convergono in una alleanza trans-specie: una incrinatura disciplinare. Sono tutti ritratti in cui la figuratività ha una posizione nomade, si sposta verso il proprio confine, verso la frattura del suo proprio linguaggio, per accogliere altri linguaggi: qui teatro e dramma, sognandosi come ritratto in pittura. Ho frugato nei cuori di tutti questi pittori riemersi al mondo per vedervi quello che il mio cuore sente. E per sentire quello che il loro cuore ha visto e vissuto. La durata è stata argomento di discussione con il drammaturgo Fabrizio Sinisi. Abbiamo cercato una brevità che permettesse la confessione, lo svilupparsi di un racconto “personale” in un tempo limitato che si deve consumare per intero, come in teatro».

«Il lavoro culturale di Sandro Lombardi e Federico Tiezzi» dichiara la sindaca di Fiesole Cristina Scaletti «rappresenta già uno dei punti chiave nonché la sintesi della matrice della candidatura di Fiesole capitale italiana della cultura 2028: il teatro come ponte tra le diverse accezioni della cultura, come elemento di dialogo tra le comunità, il loro tempo e il loro spazio. Il racconto del Beato Angelico è insieme emblematico e di ottimo auspicio”.

Beato Angelico si aggiunge alla serie di video-ritratti creata da Federico Tiezzi dopo la mostra Revox curata da Giovanni Agosti del 2023, al Museo del Novecento e del Contemporaneo di Palazzo Fabroni di Pistoia. Protagonisti di questo testamento-colloquio sono il pittore e la Madonna, interpretati da Sandro Lombardi e Leda Kreider. Il dialogo ha come nucleo tematico centrale l’oro, inteso sia come luce primordiale sia come affermazione della luce divina: il quadro diventa un trattato teorico-mistico in cui la luce testimonia se stessa.

Altro nucleo tematico di questo dramma sintetico è il tempo. Sant’Agostino si chiedeva da dove venisse il tempo. Sosteneva che scaturisse da un futuro non ancora esistente, per cadere in un presente che non ha durata, e sprofondare in un passato che ha smesso di esistere. I temi della luce metafisica e del mistero del tempo si intrecciano nel testo elaborato da Fabrizio Sinisi su drammaturgia di Federico Tiezzi: tempo non come qualcosa che trascorre ma qualcosa che viene, il tempo non solo come ciò che esiste, ma anche  come ciò che sta per accadere, tempo come imminenza di luce che – dapprima debole e simile a un tenue bagliore – continua a crescere fino a inondare e riempire tutto l’orizzonte del reale, coinvolgendolo in un radicale processo di trasformazione i corpi dei personaggi.

Ancora una volta il pittore delle Vite vasariane parla in prima persona: come se, risalito dal pozzo del tempo, fosse venuto a dare con la sua voce “testimonianza ulteriore della Luce” e insieme il suo testamento pittorico. Molti sono gli inserti animati, attraverso i quali si intreccia in modo più evidente il rapporto Beato Angelico-Allen Ginsberg, ridisegnato, scorporato, illuminato dal gesto pittorico di Giovanni Frangi, ancora una volta a fianco di Tiezzi nell’avventura vasariana.

Alcuni anni addietro viene scoperta una lettera di Allen Ginsberg al fratello, dalla quale si scopre come il poeta fosse rimasto profondamente colpito dall'Annunciazione del Prado come di un «annuncio straordinario che ritrae il modo in cui un messaggero proveniente da un'altra dimensione si rivolge a noi. Se Fra Angelico poteva raccontare l'intera storia del peccato e della redenzione in un solo dipinto, poteva farlo anche Allen in una lunga poesia. Se voleva diventare un grande artista, allora doveva raccontare la storia completa della follia nella sua vita e in quella di Naomi» (Stevan M.Weine, Best Minds, 2023).

Prendendo spunto da questa testimonianza (e da quella sul medesimo argomento di Patti Smith), Tiezzi intreccia l’aspirazione verticale e metafisica dell’Angelico, ai versi intrisi di dolore per la morte della madre di Allen Ginsberg, creando un corto circuito sorprendente tra la Firenze del Rinascimento e la New York del poema Kaddish: da un lato la dimensione paradisiaca degli incorruttibili fondi oro del pittore, e dall’altro le parole crude che descrivono  la vita e i tempi di Naomi Ginsberg. Un corto circuito luminoso.

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Ultimo aggiornamento:

17/10/2025, 10:39