“cAsA". L'arte del Teatro Solare contro la violenza di genere in un progetto del Comune.
Venerdì 29 novembre alle 15.00 la tavola rotonda nella Sala del Basolato e la presentazione del progetto del Teatro Solare "cAsA".
26 Novembre 2024
3 min
Descrizione
Il contrasto alla violenza di genere passa necessariamente dalla collaborazione tra le Istituzioni, che hanno il compito e la responsabilità di prevenire il fenomeno ed eradicarlo dal sostrato culturale del Paese, attraverso politiche educative e strumenti efficaci di prevenzione e contrasto.
Per questo il Comune di Fiesole non si ferma alle manifestazioni in occasione del 25 novembre ma dà il via a un progetto più ampio che coinvolge Comune, Asl, Carabinieri e Artemisia e che inizierà venerdì 29 novembre alle 15.00 nella Sala del Basolato con la Tavola Rotonda “Non chiamarlo Amore. Per una strategia di contrasto alla violenza di genere” a cui prenderanno parte il Sindaco Cristina Scaletti, l’Assessora alle Pari opportunità Donatella Golini, la Presidente di Artemisia Centro Antiviolenza onlus, Elena Baragli, la referente del Codice Rosa USL Firenze Sud Est, Giuseppina Correa e rappresentanti dell’Arma dei Carabinieri.
L’Amministrazione vuol porre l’attenzione sulla necessità di sostenere le donne e non lasciarle sole nel riconoscere e nel denunciare le violenze, con la consapevolezza che, troppo spesso, le violenze si consumano nel luogo che dovrebbe essere il rifugio sicuro di ciascuno, ovvero la casa.
“Il contrasto alla violenza di genere è un tema su cui le Istituzioni devono portare avanti un lavoro quotidiano – spiegano il Sindaco Cristina Scaletti e l’Assessora alle Pari opportunità Donatella Golini – e non limitarsi a una celebrazione rituale in occasione del 25 novembre. Per questo abbiamo voluto parlarne dopo, quando i riflettori sulla violenza contro le donne si affievoliscono, ma la necessità di attenzione e di impegno, da parte di ciascuna e ciascuno di noi e da parte delle Istituzioni, si fa ancora più stringente”.
Durante l'iniziativa non si parlerà, quindi, solo dell’impegno delle Istituzioni e dell’Associazionismo, ma anche dell’arte come strumento di denuncia, con un percorso artistico che il Comune ha voluto ed affidato al Teatro Solare, compagnia di produzione teatrale attiva già dal 2000 a Fiesole: un'installazione diffusa sul territorio, rivolta a donne e uomini di tutte le età che prevede la costruzione di una città immaginaria dove si può ascoltare e fare da testimone a quello che succede tra le mura domestiche, luoghi di normalità che troppo spesso nascondono forme di violenza più o meno velate. Il progetto parte proprio venerdì con l'installazione nel Palazzo Comunale di Fiesole di due prime casette: una che dà voce ad episodi di ordinaria violenza di genere e una finalizzata alla raccolta di materiale in modo anonimo tramite un sistema di registrazione. Il progetto proseguirà con la costruzione di altre cinque case nei Circoli Arci del territorio: la Casa del Popolo di Fiesole, il Circolo Pruneti di Pian del Mugnone, la Casa del Popolo di Caldine, il Circolo Renato Murri di Ellera e il Circolo La Pace di Compiobbi in un simbolico percorso che arriva fino all'8 marzo 2025 e che culminerà in un intervento finale ispirato al materiale raccolto dalle artiste Elena Martongelli - architetta di formazione, scenografa, performer ed educatrice di professione - e Maria Durbá - educatrice e performer attiva nei collettivi che si occupano di politiche di genere a Firenze.
“Abbiamo chiesto – continua l’Assessora Golini - alle artiste del Teatro Solare di immaginare un percorso che raccontasse la violenza tracciando un continuum tra le due date simbolo del percorso di rivendicazione e affermazione dei diritti delle donne, ovvero il 25 novembre e l’8 marzo. Un progetto che dia voce alle vittime di tutte le forme di violenza di genere, evidenziando quanto sia un fenomeno pervasivo, spesso strisciante e non riconosciuto, che segna il quotidiano di troppe persone”.
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